domenica 20 settembre 2015

Parliamo un pò? La mia esperienza (super negativa) su Tinder!


TINDER.
Okay, sicuramente tutti voi saprete che cos'è Tinder, di cosa si tratta e qual'è lo scopo di quest'applicazione.
Se non lo sapete, in breve, vi dico che Tinder è un'applicazione per cellulare (smartphone, I'm sorry) di dating online, cioè ti permette di conoscere gente nuova con la quale puoi approfondire la conoscenza anche fuori, nel mondo reale.

Ieri, ho visto un video di Marcello Signore dove racconta la sua esperienza da "horror" che ha avuto proprio con quest'applicazione (sotto vi posto il suo video) e così ho deciso di raccontarvi anche la mia (che devo dire, è un tantino peggiore di quella di Marcello).
Non è horror, è peggio.
Oddio, non mi è successo nulla di grave ... però se continuerete a leggere capirete come mai la definisco così.
E' già un pò di tempo che mi è successo ciò che sto per raccontarvi però ve la racconto anche perché al giorno d'oggi ho notato che troppe persone si affidano ad applicazioni o siti di dating online e sinceramente vorrei provare ad aprirvi gli occhi.
Non è tutto oro quello che luccica.
Su Tinder, un pò di mesi fa, conobbi un ragazzo (che chiameremo "Umberto"). Dalle foto mi sembrava molto carino e poi dai suoi discorsi e dal modo di ragionare mi sembrava perfetto per me.
Mi dissi "è un bel ragazzo (sempre secondo i miei gusti, ovvio), su molte cose la pensiamo alla stessa maniera...beh proviamoci, non ci perdo nulla".
Così, ci scambiammo i numeri di cellulare e iniziammo a chattare su whatsapp.
Lui, Umberto, diventava ogni giorno più interessante. 
Mi sembrava un ragazzo educato e mai volgare, solo una volta si azzardò a domandarmi che taglia di reggiseno portassi e (ahimè, qui mi merito una sprangata nei denti) io ovviamente non mi negai a dirgliela.
Poi, niente più, si parlava di libri, musica, "io faccio questo nella vita" e "io faccio questo", si parlava delle esperienze sentimentali "quante storie hai avuto?!?" "è durata due anni" ma non siamo mai scesi in "certi discorsi".
Dopo due settimane, finalmente, decidemmo di vederci.
Il nostro appuntamento era fissato di mattina in pieno centro.
Io quella mattina ero anche abbastanza emozionata, quel ragazzo mi piaceva davvero, così mi preparai con cura, poi presi l'auto e mi recai all'appuntamento.
Arrivai nel punto in cui ci eravamo accordati e non lo vidi.
C'erano dei ragazzi di spalle, ma da come si era descritto e da come avevo visto nelle foto, nessuno di loro corrispondeva a lui.
A dire il vero, non vedendolo subito, provai una punta di delusione, poi però vidi che c'era un ragazzo (di quelli di spalle) che di tanto in tanto si girava e si rigirava e capii che forse era lui.
"Non può essere lui" mi dissi "mi ha detto che è alto 1.80, quel ragazzo lì non è così alto", ma comunque decisi di avvicinarmi.
Quel ragazzo stava visibilmente aspettando qualcuno.
Più mi avvicinavo e più lo vedevo meglio, ovviamente, vidi il suo profilo e si, era lui.
"Umberto?" chiesi, e lui si girò.
"Ciao!" mi venne incontro sorridendo ma io, in quel momento, non riuscivo più di tanto a sorridergli perché subito mi resi conto che mi aveva mentito.
Dell'Umberto che avevo "conosciuto" io quel ragazzo aveva solo il viso.
Non era alto come aveva detto, non aveva le spalle larghe come aveva detto, non era proprio come si era descritto.
Si, avevo visto le sue foto, ma da "come erano fatte" sembrava diverso.
Voi direte "questa è la cosa terribile?!?", assolutamente no.
Anche se Umberto era fisicamente diverso da come si era descritto, decisi comunque di conoscerlo.
Non sono una che si ferma all'apparenza, l'unica cosa che mi aveva dato tanto fastidio è che non era stato sincero. 
Poteva dirmi la verità, poteva dirmi che non era alto 1.80 e che non aveva le spalle larghe ...io all'appuntamento ci sarei andata comunque.
Torniamo al nostro incontro.
Dicevo, dopo esserci salutati (anche con un pò d'imbarazzo) decidiamo di fare una passeggiata e mentre camminiamo per il centro della città parliamo del più e del meno.
Poi, lui dice di volermi offrire un caffè, io accetto ed andiamo al bar.
E qui, arriva la mazzata. 
Sinceramente, dai suoi discorsi iniziava a darmi l'impressione che non era nemmeno il ragazzo "serio ed educato" che avevo conosciuto, anzi mi pareva addirittura un pò frivolo.
"Vabbè, mi dico, questo spara cazzate. Sarà perché è il primo incontro e forse è in imbarazzo" e butto giù il caffè.
Usciti dal bar, mentre camminiamo, indovinate lui cosa fa?!?
Mi chiede di appartarci in un angolo e di mostrargli le tette.
"Dai su, le voglio solo vedere e magari toccare"  (era inverno, io avevo un bel cappotto lungo ed una sciarpona, niente scollature) e lì io resto veramente basita.
La realtà mi si pone davanti ben chiara, Umberto non era il ragazzo che "virtualmente" avevo conosciuto io, nè esteticamente e neanche caratterialmente.
In poche parole, era un morto di figa "mascherato".
Si era dato l'aria del ragazzo "serio ed educato" semplicemente per farmi cascare nella sua rete.
Ovviamente, se già su Tinder o su Whatsapp mi avesse detto quali erano i suoi "scopi" io l'avrei subito allontanato e non avrei accettato di vederlo.
Furbo, molto furbo.
"Dai ti ho offerto un bel caffè, non ti costa nulla aprirti il cappotto e farmi vedere le tette. Dai su, adesso troviamo un angolino ... e poi se vuoi ... potrei farti vedere il..." e qui mi fermo.
Presi tempo, quel ragazzo non lo conoscevo e non sapevo che reazione avrebbe potuto avere se solo io gli avessi risposto con un "no" secco, così gli chiesi di passeggiare un altro pò.
Lui accettò e mentre camminavamo, si guardava intorno per scegliere "l'angolino" io, intanto, escogitavo un piano per fuggire da quella situazione.
Ad un certo punto mi viene un'illuminazione: l'unica cosa che poteva salvarmi era il cellulare.
Guardai l'orologio, erano le 13:00, così dissi ad Umberto che dovevo telefonare ad un mio cugino perché dovevo chiedergli una cosa molto importante.
Mi appartai un momento e telefonai ad una mia amica.
Lei sapeva dell'appuntamento (ecco, quando organizzate certi incontri ditelo sempre a qualcuno) quindi riuscì subito a capire cosa stava succedendo.
Mi disse "Non ti preoccupare, tempo 10 minuti e sei via da lì" .
Chiusi la telefonata e tornai da lui che, ovviamente, mi richiese di appartarci. Io, nuovamente presi tempo, gli dissi che volevo vedere se ad un negozio avevano abbassato il prezzo di una maglia che tanto mi piaceva (dovevo passare con lui altri 10 minuti) e lui, fortunatamente, mi rispose che potevamo andare dove volevo l'importate era che "poi dopo, mi ripaghi il caffè" con tanto di strizzata d'occhio.
Guardo sempre l'orologio, ma quando passano questi 10 minuti?!?
Mentre rovisto tra gli scaffali del negozio, con lui sempre alle calcagna, finalmente il mio cellulare suona.
E' Marco, il fidanzato di Giulia la mia amica (quella a cui avevo telefonato prima).
Trionfante rispondo, gli dico dove mi trovo e aspetto che ci raggiunga (senza dire nulla ad Umberto).
Una manciata di minuti dopo lui è nel negozio e si avvicina a noi.
Dico ad Umberto che Marco è mio cugino e noto in lui un certo "disagio" (come se avesse voluto dire "cazzo, questa non ci voleva"). Marco, finge un'aria preoccupata, e mi dice che ha visto la mia macchina nei paraggi e che vorrebbe un passaggio da me perché la sera precedente la sua auto ha avuto un problema e quindi era costretto a viaggiare con i mezzi pubblici.
"Devo tornare presto a casa, e con i mezzi farei tardi! Mi ci accompagni tu, cuginetta mia?!?" 
Io, ovviamente, mi fingo dispiaciuta verso Umberto (beh ragazze, dopo tutte le cazzate che mi ha raccontato se l'è meritato) e gli dico che devo andare via.
Lui, naturalmente, non può inalberarsi in presenza di "mio cugino", così sorridendo mi dice "tranquilla, tranquilla puoi andare".
E così, in compagnia di Marco, lo pianto in asso e vado via.
Due giorni dopo Umberto mi riscrive su Whatsapp chiedendomi un "nuovo appuntamento" ma io declino e gli rispondo che, per lavoro, devo fare un viaggio e che sarò troppo impegnata per le prossime settimane.
Lui mi risponde "Okay, poi ci sentiamo" e sparisce.
Un mese dopo, rieccolo su Whatsapp, questa volta ha un fare arrogante e mi ricorda che devo ripagargli il caffè "tu sai come".
Io gli rispondo che se vuole il caffè, glielo ripagherà il mio ragazzo "tu sai come potrebbe ripagartelo" e gli dico che durante "questo mese di assenza" ho conosciuto un altro e ci siamo messi insieme.
Finale della storia?!?
Sapendo che mi ero fidanzata, non mi ha più dato tormento ed è sparito. Io, dal canto mio, ho imparato che se vuoi conoscere qualcuno devi alzare il culo ed uscire, non devi affidarti ad applicazioni o siti che promettono "grandi cose" e...mai accettare un caffè da uno sconosciuto. ;)
Ragazze e ragazzi, davvero, non affidatevi a queste "robe" qui.
Se volete un fidanzato non cercatelo online, ma uscite e sperate di fare qualche incontro nel mondo reale.
Tinder, Badoo, Meetic, Facebook (perché anche su facebook può capitare), e altri siti o applicazioni non servono.
Magari su Facebook potete approfondire la conoscenza con una persona che già avete incontrato, ma mai partire da zero, da una foto o da una descrizione.
Sono in pochi quelli sinceri nel mondo virtuale, sono davvero pochi.
Non fidatevi! 
Ecco il video di Marcello:

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